Un giorno di fine estate, qualcosa cattura la mia attenzione durante il mio giornaliero pellegrinaggio nel mondo della rete, quasi un rito, monotono a volte, in cerca di chi sa cosa…idee, lavoro, amicizie…arriva lei china sulla sua macchina da cucire, 99 anni, Lilian Weber, una storia unica, non posso che fermarmi, leggere ogni parola e rileggere ancora come a voler far mia questa possibilità mai ponderata di poter far in qualche modo la differenza.
Non si è vissuto in vano se siamo stati capaci di versare anche solo una piccola goccia nel grande oceano. Ho sentito come mai prima che questa era la strada, ne potevo pur non conoscendola delineare ogni minimo dettaglio, ogni sfumatura, l’ho sentita mia al punto di non potermi più fermare…dovevo cucire subito un vestito e poi un altro è un altro ancora. Mi soffermo freno l’entusiasmo e rileggo piccoli dettagli sfuggiti nella frenesia d’iniziare a chi spedirli poi!? Ecco è in questi attimi che ho trovato la risposta che tutt’oggi mi anima e mi spinge ogni giorno a fare di più: “Little Dresses for Africa” dal quel momento è iniziatala la folle corsa. Non bastavano quelli che riuscivo a fare ne occorrevano di più, occorreva coinvolgere e condividere con altri una così bella avventura; di lì a poco ho aperto la mia pagina Facebook incoraggiata dalla fondatrice statunitense Rachel O’Neal, ho iniziato a postare pezzi del sito tradotti, a mettere immagini di sorridenti bimbi che avevano appena ricevuto i vestitini…….8.000.000 di vestitini
consegnati dal 2008 ad oggi sono davvero tanti, tantissimi; pensare che qualcosa che hai creato con le tue mani, un piccolo pezzo di te….sfiori la vita di un bimbo lontano è un emozione unica, profonda, intensa….noi non spediamo vestiti, spediamo speranza. Non è passato molto da che qualcuno come me ha letto tutta la bellezza e tutta la ricchezza che questa esperienza poteva regalare, ed hanno iniziato a scrivere, in un frenetico vortice
rispondevo ad ognuno, raccontavo cercando di trasmettere quello che mi aveva colpito e subito dopo hanno iniziato a cucire, sono arrivati i primi vestitini, le prime lettere le prime meravigliose parole:
“Sapessi che emozione preparare il pacco, fare la lista è vederli li tutti uno ad uno
piegati e impilati, ho quasi un nodo alla e le lacrime agli occhi, non vedo l’ora di
vederli indossati dai bambini e vedere i loro sorrisi..
.”Parole che mi hanno fatto comprendere la potenzialità immensa che avesse il
progetto, si estendeva a tutti e a tutti regalava sorrisi e speranza a chi riceveva e a chi donava, la bellezza più grande è racchiusa nelle cose infinitamente piccole… Un piccolo lembo di stoffa…. in esso la storia di chi cuce si interseca con quella di chi lo indosserà. I giorni si sono susseguiti e sono diventati mesi trasformandosi ormai in oltre 3000 vestitini…scelti uno ad uno presi in mano e ripiegati con lo stesso amore in
segno di rispetto per chi quel gesto lo aveva fatto prima di te di chi dopo di te lo farà ancora; Oggi la nostra Lilian Weber si chiama Augusta è di Bergamo ha 86 anni ed ha già cucito per Little Dresses for Africa oltre 1000 vestitini che hanno raggiunto bambini in tutto mondo.